Fecondazione extracorporea
Anche quest’anno le tecniche di fecondazione extracorporea rappresentano in Italia la prima causa assoluta, certificata, di morte degli embrioni umani, facendo registrare 149.950 embrioni sacrificati, 6.180 in più rispetto al 2013, e28.757 embrioni crioconservati, 6.614 in più rispetto al 2013!
La tabella sopra riportata sintetizza l’andamento nel tempo degli effetti negativi della fecondazione extracorporea, che fa registrare un aumento costante delle coppie trattate (55.654), del numero totale degli embrioni sacrificati e di quelli crioconservati.
Bisogna leggere attentamente la relazione presentata dal Ministro della Salute al Parlamento per comprendere come si arriva ai 149.950 embrioni sacrificati: nella tab. 3.4.13 a pag. 106 scopriamo che nel 2014 sono stati fecondati 170.629 dei 238.427 ovociti inseminati, ai quali vanno sommati i 16.536 embrioni scongelati (tab. 3.4.16 pag. 107) ed i 2.518 embrioni formati dopo scongelamento di ovociti (tab. 3.4.25 pag. 116) e sottratti i 10.976 nati vivi ed i 28.757 embrioni crioconservati.
Questi 149.950 embrioni sacrificati rappresentano l’altissimo costo in vite umane delle tecniche di fecondazione extracorporea, che le rende umanamente inaccettabili e che - purtroppo! – viene ancora poco considerato dai nostri Parlamentari, dal Ministro della Salute, dal Governo, dai mass media, da tanti medici e dagli educatori.
L’altro dato allarmante è la costante crescita del numero degli embrioni crioconservati, che nel 2014 è notevolmente aumentato fino a 28.757: è questo un segno evidente della poca considerazione che il Parlamento ed il Governo hanno della dignità di questi embrioni e dell’enunciato dell’art. 1 della legge 40/2004!
Se i Parlamentari ed i Membri del Governo considerassero gli embrioni prodotti in vitro degni del rispetto che si deve ad ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale sicuramente si sarebbero preoccupati - dopo che la Corte Costituzionale ha cancellato il limite di tre embrioni da produrre ed impiantare in utero - di inserire nella legge o nel consenso informato un dispositivo che pur mantenendo la libertà di produrre più embrioni responsabilizzasse la coppia sul dovere di impiantare comunque tutti gli embrioni prodotti, che essendo loro figli non possono per alcun motivo essere abbandonati (pena l’applicazione dell’art. 591 c.p.).
L’innalzamento dell’età media delle donne (nel 2014 è stata 36,7 anni), l’aumento progressivo delle pazienti con più di 40 anni che iniziano un ciclo con le tecniche a fresco (32,9% nel 2014, rispetto al 31,0% nel 2013, e al 20,7% del 2005) devono far molto riflettere se si tiene conto che nel gruppo di donne di età 40-42 anni c’è un minore tasso di gravidanze a fresco ottenute (13,2%), che scende al 5,3% nelle donne con età superiore a 43 anni, che il maggior numero di sospensioni sia prima del prelievo ovocitario che dopo si hanno in queste stesse donne e che l’insuccesso delle gravidanze insorte dopo fecondazione extracorporea cresce notevolmente nelle donne di età compresa tra 40-42 (35,9%) per raggiungere il 49,5% dai 43 anni in su, e fanno temere che se si mantiene questo trend il numero degli embrioni sacrificati crescerà ancora!
Le tecniche di fecondazione extracorporea si stanno rivelando in maniera sempre più evidente come uno strumento contro la dignità umana, contro la vita dei più deboli ed indifesi esseri umani, contro la donna e contro la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna.
Il numero impressionante di morti programmate è solo il frutto meglio documentabile di un albero velenoso che sta inquinando il modo di concepire l'uomo, ridotto a mero oggetto ed alla mercé dei biologi che lo possono manipolare come vogliono senza spendere niente anzi guadagnandoci molto!
La fecondazione extracorporea non è la strada migliore per combattere la sterilità e l’infertilità di coppia, inoltre per evitare che aumenti il numero delle donne che avranno difficoltà a concepire con l’avanzare della loro età è improcrastinabile ed indispensabile attuare provvedimenti legislativi per mettere i giovani nelle condizioni di poter lavorare, poter fare famiglia ed avere figli quando minori sono le difficoltà a concepire ed a portare avanti la gravidanza e meno difficoltoso relazionarsi con loro e prendersene cura.